IL BARBIERE – Speciale Festival 2002

Buona prova dei nostri tesserati
73 iscritti, fra cui 2 MI e un Maestro: questo il bilancio del nostro festival del 1-3 novembre, organizzato con l’ARCI-ragazzi, il Comune di Salerno e la Regione Campania (e l’operato decisivo di Daniela Staglioli). La massiccia partecipazione ha evidenziato la fame di scacchi nella nostra provincia e le capacità dei soci di battersi alla pari contro avversari più titolati: degne di rilievo le prestazioni di Mario Lamagna nell’Open Principale e di Camillo Contaldi, Francescopaolo Di Milia, Valerio Lamberti e Guido Tramontano nell’Open Nazionale.
Ecco le classifiche:
Open Principale (Elo 1700 o superiore)
1° MI Aleksic 5,5 su 6 2° MI Martorelli 5 3°-4° 1N G. Lettieri, CM Cordì 4,5 5° 1N B. Lettieri 4; 6°-8° CM Della Corte, CM Messina, 1N Leveque 3,5.
Open nazionale (Elo < 1700) 1°-2° 1N Panariello, 2N L. Sarno 5; 3°-4° 2N Tramontano, 2N Cusano 4,5; 5°-7° 2N Contaldi, 2N Lamberti, 2N Trotta 4 Torneo esordienti 1°-2° Petrillo, Correale 5 3° Molza 4,5 4°-5° Romano, Attianese 4
‘Capolavori’ dal Torneo Principale
L’amico Luigi Landolfi, scacchista-ferroviere, ha disputato un torneo sfortunato, chiudendo a 0 su 6. In uno degli incontri affrontava una ragazza un po’ sprovveduta, che alla sua apertura 1. d4, avrebbe esclamato: «ma io non so giocare contro questa mossa! Non potrebbe farmi 1. e4?». Al rifiuto di Landolfi la giovane ha cominciato a giocare. A un certo punto si è alzata, ed è tornata a sedersi… davanti alla scacchiera del nostro Carmine Mangino. Si è immersa nello studio della posizione, e solo quando già stava per muovere si è accorta che il giocatore che le stava di fronte non era il suo avversario (la posizione pare le fosse indifferente). Dati questi presupposti, sembra incredibile che alla fine abbia vinto la partita con Landolfi. O no?
SELEZIONE DI PARTITE
Se gli scacchi somigliano alla boxe, i pugni che fanno più male sono certamente i sacrifici di Torre: il nostro Presidente ne sferra qui due di seguito al CM Alessandro Della Corte che, stordito, stramazza subito al centro del ring.
Il ‘matto degli Arabi’ prende questo nome dal fatto che i due pezzi che lo realizzano, Torre e Cavallo, sono gli unici a non aver modificato per nulla il loro movimento da quando l’Islam esportò il gioco degli scacchi in Europa. Qui ne abbiamo un esempio, realizzato da un noto ‘terrorista’ della scacchiera
Luca Sarno di Cava è certamente un buon giocatore, ma tende a lasciarsi ipnotizzare da avversari audaci. I lettori de Il Barbiere lo ricorderanno soggiogato dal ‘Mago di Baronissi’. Qui invece è vittima, almeno in parte, dei poteri ipnotici di un altro apprendista stregone.
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