Momenti decisivi #2
Un un enorme GRAZIE va anche a Gianfranco Falchetta, ispiratore e mentore di questa nuova preziosa collaborazione.
Città famosa anche perché, come direbbe Tirabassi, la sua squadra di calcio di tanto in tanto ha battuto anche la Salernitana…
Si appassiona al gioco degli scacchi, come tanti della sua generazione, in occasione del match del secolo Spassky-Fischer del 1972.
Il suo esordio agonistico si svolge principalmente nei vari e tanti tornei locali che a quel tempo venivano organizzati nelle città emiliane, che offrivano buone opportunità di incontrare giocatori di ottimo livello, tra gli altri: Taruffi, Cappello, Trincardi, etc…
Il primo appuntamento con un torneo internazionale infatti, avviene solo nel 1976, ma in soli due anni raggiunge il primo titolo magistrale, che completa con la terza norma di maestro nel 1982.
Il suo gioco è ispirato da profondi principi strategici, difficilmente assume dei rischi, ma quando lo fa sono ben calcolati, e quando è l’avversario che cerca di condurlo in posizioni taglienti, mostra grande abilità difensive, unite ad un solido profilo psicologico.
Tutte queste caratteristiche lo portano in modo naturale ad esprimersi ad alto livello anche nel gioco per corrispondenza che, è bene ricordare, sino agli inizi del nuovo millennio dipendeva esclusivamente dalle umanissime analisi “manuali” dei giocatori e delle loro equipe.
Nel 1980, alla prima esperienza significativa nel gioco per corrispondenza, vince il 2° Campionato Italiano a Squadre, schierato sulla quarta scacchiera della squadra di Bologna.
Maestro FIDE a tavolino
Negli anni ’80 continua ad eccellere nel gioco a tavolino, e nel 1984 vince la Semifinale del Campionato Italiano a Salsomaggiore, conquistando la qualificazione alla finale del Campionato Italiano individuale.
L’anno successivo è dunque presente tra i 14 finalisti del 45° Campionato Italiano assoluto, vinto dal Maestro Internazionale Stefano Tatai. Nonostante partecipasse per la prima volta ad una manifestazione così lunga ed impegnativa, conquista il 7° posto (+3 = 8 -2), battendo tra gli altri nomi a noi ben noti, come Martorelli e Cocozza.
Non sappiamo se si tratti di una coincidenza, ma proprio un anno prima Maurizio Tirabassi iniziava la collaborazione con il Maestro Gianfranco Falchetta (che ben conosceva le caratteristiche dei due Maestri campani) che affianca Tirabassi nella sua preparazione per la finale.
Nel 1988 ottiene il titolo di Maestro FIDE, con 2375 punti Elo, conquistati partecipando a diversi tornei in Svizzera, rara se non unica occasione che veniva riservata ai giocatori italiani per affrontare avversari con Elo alto.
A differenza dei nostri giorni, dove assistiamo a performance di significative scalate Elo, con la presenza quasi inflazionata di alti punteggi in tutti i tornei, a quel tempo era molto difficile incontrare avversari quotati, considerato anche che le frontiere con l’Est europeo erano ancora chiuse e controllate e i giocatori che superavano i 2600 punti Elo erano poco più di una decina.
Nel gioco a tavolino da segnalare le numerose partecipazioni al Campionato Italiano come prima scacchiera della squadra del Circolo “Ippogrifo” di Reggio Emilia, che culmina con la qualificazione e la partecipazione alla Finale della Coppa dei Campioni a Pola, nel 1994.
Grande Maestro per corrispondenza
Con maggiore assiduità e continuità, a causa degli impegni di lavoro, Maurizio si dedica al gioco per corrispondenza, vincendo alla prima occasione la 33a Finale del Campionato Italiano Assoluto nel 1984, e si ripete due anni dopo, conquistando ancora il titolo di Campione Italiano nella 35a Finale del Campionato Italiano Assoluto.
Nel 1986 è membro della Nazionale Italiana, che si qualifica per la finale della X Olimpiade, e nel 1988 ottiene il titolo di Maestro Internazionale.
Durante la partecipazione alla Finale del Campionato Europeo a squadre, che si conclude nel 1999, che gioca anche in qualità di Capitano, e nel quale la Nazionale Italiana ottiene un prestigioso secondo posto, gli viene assegnato il titolo di Grande Maestro ICCF.
Agli albori del massacro del gioco per corrispondenza da parte dei mostri (non maestri) di silicio, conquista nel 2004 la partecipazione alla finale del Campionato del Mondo ICCF.
Sempre in quegli anni, collabora con Gianfranco Falchetta alla preparazione di Alessandra Riegler per le finali del Campionato Italiano a tavolino, che vedono la talentuosa modenese vincere il titolo per ben quattro volte.
A distanza di due secoli dai più famosi Lolli – Del Rio – Ponziani, che fecero dichiarare Modena “La Sorbona degli Scacchi, nel 2005 il team dei tre “modenesi” Riegler – Falchetta – Tirabassi, riesce nell’impresa di confortare le analisi di Alessandra Riegler nella finale del Campionato del Mondo per Corrispondenza, che raggiunge lo storico risultato di diventare Campionessa del Mondo, prima esponente dello scacchismo italiano a conquistare un titolo iridato.
Un “link” con Salerno
Nel lungo percorso di miglioramento tante sono state le tappe importanti e altrettanti gli amici scacchisti con cui Maurizio Tirabassi si confrontava e analizzava.
Lascio a lui la parola, per sottolineare il significato che per Maurizio ha avuto questa collaborazione “Un Amico importante e determinante è stato ed è il Maestro Giovanni Franco Falchetta, originario di Salerno ma poi, fortunatamente, trasferitosi a Modena nella prima metà degli anni ’80. Questa vicinanza ha permesso un lavoro proficuo ed artefice del salto di qualità nel mio gioco, avvenuto in quegli anni, che poi ci ha consentito di raggiungere traguardi ambiziosi”.
Il Circolo di Torrione colpisce ancora, e come dice Tirabassi “In fondo su salsiccia e friarielli il Lambrusco va a nozze”.
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