Corso del giovedì #5
Nell’incontro di giovedì 23 luglio abbiamo parlato:
- dei campionati mondiali dall’800 ad oggi (ed in particolare del campionato del 1948);
- della scuola ipermoderna e di Aaron Nimzowitsch rivedendo la sua “immortale dello zugzwang“;
- infine abbiamo visto una continuazione davvero sorprendente da me subita tanti anni fa.
La partita è tra le più belle e famose della storia degli scacchi, ma forse ancora più importani sono i pochi e semplici commenti con cui Nimzowitsch, come se stesse parlando di cose ovvie e banali, tratta con tranquilla nonchalance alcuni concetti tra i più profondi del pensiero scacchistico di tutti i tempi.
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Di questa partita non conservo il formulario, ma un nitido ricordo (almeno per quanto riguarda le prima mosse).
Tra le innumerevoli confutazioni ricevute, forse la più creativa!
Ho cercato in rete partite con le stesse 4 mosse iniziali: su 20 partite, nessuna con 5.Re2.
Luciano Salerno, con il suo enorme database di partite, ne ha trovate 4 o 5.
Inutile dire che quasi tutti i motori la trovano subito.
Vincenzo Aloe, ingegnere, all’epoca era una forte seconda categoria nazionale.
Era anche un bravo damista: quel po’ di cose di dama che conosco le devo a lui.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 si è trasferito da Salerno, e da allora abbiamo perso i contatti.
Tra le innumerevoli confutazioni ricevute, forse la più creativa!
Ho cercato in rete partite con le stesse 4 mosse iniziali: su 20 partite, nessuna con 5.Re2.
Luciano Salerno, con il suo enorme database di partite, ne ha trovate 4 o 5.
Inutile dire che quasi tutti i motori la trovano subito.
Vincenzo Aloe, ingegnere, all’epoca era una forte seconda categoria nazionale.
Era anche un bravo damista: quel po’ di cose di dama che conosco le devo a lui.
Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 si è trasferito da Salerno, e da allora abbiamo perso i contatti.
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